Il borgo di San Polo
Il borgo di San Polo è situato a pochi passi dal Municipio del Comune di Viano, proseguendo lungo la carreggiabile che conduce al Castello . Anticamente la località era denominata Cà de' Grassi in San Polo, dal nome della famiglia che la abitava. La borgata, forse tra le più significative del territorio comunale, è caratterizzata da due slanciate case a torre quattrocentesche inserite armoniosamente nell'ambiente paesaggistico circostante.La prima torre si affaccia su di una piccola corte a lato della antica carreggiabile. A quota del piano rialzato si osserva un pregevole affresco quattrocentesco raffigurante la madonna con il Bambino, S. Antonio e l'arma dell'antico committente. La seconda torre, ad impianto massiccio, mostra caratteri tipologici similari. Nella facciata del fabbricato annesso rimane un portale settecentesco smussato con arco a tutto sesto sormontato da una chiave recante il millesimo "1746". Sul lato a sud rispetto alla seconda torre, è posta l'antica casa padronale, nel tempo collegata alla torre da un corridoio sopraelevato. La dimora reca caratteri tipologici del medioevo nel lato rivolto verso la torre, mentre presenta facciate di fine settecentento nel lato rivolto verso il municipio (sui sassi è incisa la data 1783).
Il borgo di San Polo rappresenta uno dei nuclei storici meglio conservati di Viano, città del tartufo e della meccatronica, inserita lungo il sentiero "Spallanzani", sulla strada dei vini e dei sapori, e altresì famosa per la "via dei vulcani di fango " che comprende Viano, Sassuolo, Fiorano e Maranello, un teatro naturale di grande attrattiva.
A pochi minuti a piedi dal centro di Viano.
A 32 km dall'autostrada di Reggio Emilia e a 36 km dall'uscita autostradale Modena Nord
Storie di Viano
"Da Monte Bergolo si andava dopo Ca’ di Caldiano al Castello di Querciola per la strada lunga tutta curve salite e discese che passava dal Casino dove stava la sorella del dottor Castellini. Era un’altra civiltà. Si affacciava sui calanchi di Regnano e c’era una latteria su un piccolo pianoro prima della salita ripida al Castello, con le case che nascevano dalla roccia. Sedevamo al sole sulle rocce calde prima di ritornare, verso sera, nell’ombra umida dei boschi, con l’odore della menta e delle foglie bagnate verso l’autunno. Il mondo reggeva ancora sui suoi cardini..” (tratto da "Storie di Viano" di Lisabetta Serra)